Tema di oggi: sottosopra.

Proponendolo speriamo non tanto di invogliarvi a guardare (o riguardare) “Stranger Things”, quanto piuttosto speriamo di riuscire a stimolarvi nella scelta del punto di vista. Se sarà originale e in grado di ribaltare il comune modo di guardare alla realtà avrete colto nel segno.


Le scelte del fotografo

La fotografia è una disciplina (un’arte?) analitica. Nel senso che il fotografo si trova di fronte ad una realtà caotica, plurale, complessa: sta alla sua capacità di analisi del fotografo il definire ciò che è più significativo, lo scegliere ciò inserire o eliminare dalla scena.

Non solo definisce infatti il momento per lo scatto, ma sceglie dove collocare il “punto di vista“: stare vicino al soggetto e partecipare alla scena e in qualche modo influenzarla oppure allontanarsi, risultare invisibile e “rubare” lo scatto? Inquadrare dal basso per esaltare e ingrandire o dall’alto per schiacciare e rimpicciolire?

In questa capacità di scelta consiste proprio ciò che viene definito l’occhio del fotografo. Scegliere il nostro personale modo di guardare e di raccontare il mondo passa anche dalla scelta del punto di vista.


Punti di vista

Altezza occhi

I risultati più banali, dal punto di vista della scelta del punto di vista, sono quelli che derivano dalla scelta più ovvia: quella di scattare dall’altezza dei nostri occhi. Otterremo fotografie più originali, soddisfacenti ed inusuali se considereremo al posto della nostra altezza, quella del soggetto e se ci sforzeremo di scattare all’altezza dei suoi occhi. Questo significa che per ritrarre i bambini dovremmo abbassarci alla loro altezza, stessa cosa vale per gli animali. Il significato della fotografia sarà del tutto diverso: creerà empatia tra soggetto ritratto e spettatore.

Dall’alto

Porre il punto di vista in alto trasmette al contrario un senso di distacco e tende a dare la sensazione di rimpicciolire, svalutare il soggetto. In realtà l’effetto, soprattutto se abbinato all’uso di ottiche grandangolari che tendono a deformare molto, può anche essere utilizzato per creare un effetto simpatico e giocoso.

Quanto più il punto di vista corrisponde allo “zenit” e si trova quindi in posizione perpendicolare rispetto al piano del soggetto tanto più avrò un effetto grafico: pensiamo alle fotografie di paesaggio realizzate con i droni, oppure alle fotografie definite di flat-lay, molto diffuse sui social.

Dal basso

Al contrario scattare dal basso tenderà a valorizzare e dare importanza al soggetto ritratto, soprattutto se si tratta di una persona.

Se ritraiamo un’architettura o ci dedichiamo alla street photography la scelta di un punto di vista dal basso conferirà originalità e dinamismo agli scatti. Soprattutto perchè abbastanza facilmente potremmo giocare con le linee delle strade o dei palazzi e potremmo “farle partire” dagli spigoli del fotogramma.

Mentre dall’alto si tende a schiacciare e comprimere la prospettiva (è ciò che si cerca di fare nel flat-lay), dal basso vediamo non solo un primo piano ed uno sfondo, ma anche (volendo) tutti i piani intermedi.


Il sottosopra

Immagine tratta da pinterest: albero sottosopra
https://www.pinterest.it/pin/376683956327145238/

Nella creatività valgono alcune regole, ma anche esattamente i loro contrari.

Oggi speriamo di stimolarvi a moltiplicare i punti di vista, a scattare e poi ribaltare, a giocare con specchi, pozzanghere, a scattare a testa in giù, a capovolgere la vostra macchina fotografica….


Se scattate a tema potete condividere i vostri scatti taggandoci su Facebook o Instagram o inviandoci i vostri scatti a info@reflextribe.com.

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