Riscatti. Archivio romantico delle fotografie perdute
“Ciò che avete tra le mani è un album di famiglia. Di una famiglia di sconosciuti, uniti dall’essere a loro volta sconosciuti a chi li osserva in foto”. Valerio Millefoglie
Immagina di trovarti in un mercatino dell’usato e di camminare tra ceste di vimini, statuine polverose e lampade secolari. Con il naso impregnato dell’odore di polvere, ti imbatti in una scatola piena di fotografie; le prendi in mano e le esamini. Il loro bianco e nero rende uniforme epoche diverse. Non conosci le persone ritratte, ma ti trasmettono un senso di familiarità, come se il loro ricordo fosse conservato nei tuoi album personali.
È capitato più o meno così a Ivana Marrone che nell’autunno del 2015 ha acquistato per la modica cifra di due euro una ventina di fotografie in un mercatino, pagandole a peso, come se fosse frutta. Sono state le prime di una lunga serie. Spinta dall’intenzione di scoprire la storia di questi scatti amatoriali e di famiglia, le ha fatte circolare su internet, nella speranza che qualcuno riconoscesse persone o luoghi, ma molti casi, però, non è stato possibile. “Il dispiacere che mi dava sapere che queste foto non fossero più di nessuno, mi ha fatto venir voglia di dargli una nuova identità.” Racconta Marrone nella prefazione del libro. E in quale modo se non con il connubio di fotografia e scrittura?
Marrone ha contattato scrittori, giornalisti, cantautori, musicisti per dare un nuovo senso alle immagini, dei nuovi nomi, delle nuove storie. Ha creato un sito web per pubblicarle accompagnate alle nuove didascalie e nel giugno 2020 dal progetto è nato un libro. Parole del presente che si uniscono a situazioni del passato per ri-scattare gli istanti immortalati. In poche righe ogni partecipante ci trasporta nella sua interpretazione. Un veterano di guerra zoppica fino alla chiesa dove sta per svolgersi il matrimonio della donna che gli piaceva. Una ragazza cammina sulla Rambla di Barcellona vicino alla sua amica, rammaricandosi di non essere elegante come lei. Un anziano ricorda quando da bambino ha posato in uno studio fotografico davanti ad un triciclo che non era suo. Molte storie e punti di vista ogni volta diversi: quello della persona ritratta, del fotografo e anche del soggetto marginale, quasi invisibile ad un primo sguardo. Al progetto hanno partecipato, fra i tanti, anche Roberto Saviano, Chiara Gamberale e Vinicio Capossela.
“Nella maggior parte dei casi non conosco direttamente le persone che hanno scritto i racconti come, del resto, non conosco i protagonisti delle foto. Ma mi piacciono i pensieri degli uni e i volti degli altri, perché non farli incontrare?”
Ivana Marrone
Mentre sfogliavo il libro, mi sono soffermata qualche minuto su ogni fotografia immaginandomi una possibile storia per poi leggere in un secondo momento il testo a lato. Che cosa stanno facendo le persone ritratte? Perché sono lì? Qual è la loro relazione? È stato curioso confrontare i testi degli autori con le situazioni immaginate da me e notare quanto fossero simili o completamente diversi!
Descrivere in poche righe una situazione che ci faccia immergere nella fotografia, introdurci in una storia per poi lasciarla aperta non è facile. In Riscatti si è scelto di accompagnare l’istante di un’immagine ad un testo breve, anch’esso istantaneo. Ne esce una rappresentazione di attimi di memoria scollegati che ci fanno rimbalzare da un matrimonio ad una festa di paese, dalla villeggiatura al funerale. Le poche parole che accompagnano le immagini sono molto simili alle didascalie stringate degli album delle nostre case. Qui, però, emergono le riflessioni personali, i segreti, i momenti più intimi delle vite degli altri.
C’è, però da dire che alcuni autori siano riusciti a trasportare il lettore nella situazione immaginata, mentre altri di meno. Tutto sta nella capacità di interpretare l’immagine in maniera verosimile e avvincente, mantenendo il dono della sintesi. Forse mezza pagina di testo inventato potrebbe “riscattare” meglio questi scatti ingialliti e dimenticati rispetto a qualche riga.
Perché dico questo? Perché gli album di famiglia e i ritratti appesi nelle abitazioni hanno da sempre esercitato un fascino su di me, stuzzicando la mia voglia di scoprirne di più. Le volte che un mio parente o un estraneo mi hanno descritto una foto appesa in casa o fra le pagine di un album, i discorsi sono stati tutt’altro che sintetici. Per me ogni scatto amatoriale è un punto di partenza per trasportare le persone in un flusso di ricordi da rivivere o da condividere. Anche Riscatti è un punto di partenza per continuare a immaginare storie di persone sconosciute. Il libro si sfoglia e si legge velocemente ed è frutto di una collaborazione straordinaria da parte di molte persone famose.
E se pensi che il progetto abbia fatto prevalere l’invenzione sulla realtà, posso dirti che non è così. Anche se le storie sono tutte inventate, la pubblicazione del libro ha permesso di far circolare le immagini. La foto affidata alla scrittrice Paola Sorriga, ad esempio, è stata pubblicata in un servizio di Internazionale e poco dopo una donna di Cagliari ha contattato la curatrice del progetto perché ha riconosciuto nell’immagine la nonna del marito.
Riscatti è il primo libro di RVM hub, casa editrice fondata nel 2016 che si occupa di editoria fotografica, curatela di mostre e della pubblicazione di una rivista, RVM magazine. Il libro si presenta in tre possibili sovraccoperte colorate con stupendi motivi marmorizzati tratti dai risguardi di copertine di antichi volumi del Quattrocento e dell’Ottocento. Qui è possibile ordinare le nuove versioni disponibili. Interessante anche la scelta di lasciare alcune parole del testo in trasparenza, con l’idea di creare un gioco di strati di carta che cela o svela parti del libro, proprio come la velina che protegge gli scatti negli album di famiglia.
RI-NATALE fotografie e storie di Natale
In collaborazione con Lisa Lardon, la nostra editor di fiducia ed ispiratə da questo mescolare parole e fotografie, realtà ed immaginazione, proponiamo di fare un gioco simile a tema natalizio.
Se vuoi partecipare puoi scegliere una fotografia di un Natale passato (puoi spulciare le fotografie di famiglia, ma anche l’archivio immagini del cellulare!) ed inviarcela via email ad info@reflextribe.com insieme ad una breve didascalia o aneddoto legato a quella immagine.
Te ne verrà assegnata una seconda e potrai dare spazio alla fantasia, scrivendo una didascalia inventata e verosimile.
Nel mese di dicembre, come un calendario dell’avvento, pubblicheremo sul blog e sui social le fotografie e le loro storie reali ed inventate.
I ricordi dei Natali passati prenderanno nuova vita e riempiranno di magia l’attesa per il Natale 2021, aspettiamo le tue fotografie e le tue parole.
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