Amo la mia vecchiaia come le mie prime sillabazioni sul quaderno di calligrafia. Come se cominciassi adesso a conoscere la scrittura incerta della vita
Grigore Vieru
Il tempo scorre per tutti, eppure la vecchiaia è sempre stata una fase della vita da tenere nascosta, da rimandare. Basta pensare ad un film o ad un libro qualsiasi: i protagonisti sono spesso giovani o adulti, ma raramente anziani. Nei casi in cui invece i personaggi principali sono loro, il tema principale è probabilmente il fluire inesorabile della vita. Quali immagini dei vecchi arrivano invece dalle pubblicità? Testimonial arzilli di dentiere, ottantenni sportivi, creme antirughe e pillole azzurre (no, non quelle di Matrix..). Tanti modi per rimandare questa fase della vita il più possibile. C’è forse da rivedere il concetto di vecchiaia, perché si tratta di un grande tabù per gran parte del mondo occidentale. Noi abbiamo potuto parlarne martedì 16 aprile 2019 con il fotografo calabrese Raffaele Montepaone che ci ha mostrato il suo progetto Life, un inno alla vita attraverso le immagini di occhi, mani, volti segnati dal tempo. Un tempo che in questi scatti in bianco e nero sembra essersi fermato al secolo scorso. Ci siamo immersi assieme a lui nell’entroterra calabrese per osservare l’anzianità in tutta la sua dignitosa bellezza.
Nelle case delle centenarie
Raffaele Montepaone, vibonese del 1980, ha sempre trovato nella fotografia un modo per esprimere sé stesso e per entrare in contatto con l’altro. Per descrivere il suo lavoro, usa un termine da lui coniato: reportrait, l’unione di reportage e ritratto.
Il ritratto è la mia chiave personale nell’espressione fotografica che mi apre al mondo del reportage, così come le piccole storie mi permettono di entrare in contatto con la storia e i contesti più ampi di cui sono parte. (…) Il ritratto è per me un incontro. E’ fatto da chi è fotografato e da chi fotografa e anche da chi guarderà la fotografia.
Per riuscire in questa operazione, Raffaele ha sempre tirato fuori la macchina fotografica dopo qualche giorno. E’ infatti importante instaurare una relazione con i soggetti ritratti. Ha deciso di evitare gli anziani poco lucidi, perché se non c’è relazione non c’è fotografia . Non si può controbattere, Raffaele è riuscito nel suo intento! In ogni immagine si avverte fiducia con il soggetto che non è intimorito, ma a suo agio.
Volevo conoscere le persone, non volevo dare una fredda riproduzione della vecchiaia
Un caffè con nonna Angela e le altre
Gli scatti in bianco e nero di Raffaele ci permettono di conoscere nonna Angela, signora con più di 100 anni dai capelli lunghissimi che ogni giorno intreccia e pettina con cura. Nonna Angela è anche sulla copertina di Life, con la lunga chioma bianca fermata da una dozzina di forcine, come ricordi fermati nel tempo. Si avverte che con questa signora c’è forse un rapporto più stretto che con tutte le altre. In un altro scatto una signora dagli occhi vispi ci accoglie sulla porta con una sigaretta in bocca. Ha 90 anni e fuma quattro pacchetti al giorno. Il fotografo ci racconta del suo stupore nell’entrare in una dimora piena di cenere, persino sul povero canarino! Una vedova conversa con lui in un’altra immagine, vicino a lei è rimasto un posto vuoto che ha ancora la forma del marito, morto da anni. Una foto che mi colpisce raffigura una signora intenta ancora a lavorare in un negozietto che vende di tutto, dai generi alimentari agli oggetti più disparati. A stupirmi è la sua forza di volontà; il suo volto sembra esprimere “posso ancora lavorare, ce la faccio” anche se conosce solo i prezzi della merce in lire!
Con tutte queste persone, quasi sempre donne vedove Raffaele si è sempre comportato come un nipote. Non cerca di dare una visione patetica della vecchiaia. La ritrae nella sua semplicità, con una sensibilità che gli permette di cogliere la natura di ogni soggetto. Non rappresenta un concetto, ma l’individuo oltre quel concetto.
Ricordi, fede e dignità
La vita passata, il marito, gli aneddoti di infanzia… ogni anziana ha condiviso con Raffaele un pezzo della propria storia. Emerge l’importanza del matrimonio che per alcune di loro, è ormai un ricordo lontano ma vivido, dopo decenni di vedovanza. Ci sono numerose foto di mani con la doppia fede, chiuse, aperte, che sgranano i rosari… Le mani rugose raccontano una vita di lavoro nei campi, senza essere stucchevoli. Sono donne con famiglie numerose e donne sole. Contadine e maestre. Sono donne che hanno avuto una vita serena o che hanno affrontato sofferenze come le violenze dei mariti. La Fede di queste anziane signore è molto forte, proprio come la loro volontà di uscire e vivere ancora. Per molte, infatti, il bastone non è un oggetto di cui vergognarsi, ma un’appendice del corpo da portare con orgoglio perché permette loro di uscire ancora di casa e di continuare a vivere nonostante gli acciacchi. Ce le immaginiamo mentre spalancano la porta e procedono con passo deciso per le strade del paese!
Life e il futuro
E’ stato un raduno tribale veramente interessante. Terminata la presentazione abbiamo tartassato Raffaele di domande! Volevamo conoscere altri dettagli sul suo modo di lavorare e sui suoi progetti futuri. L’idea è di continuare Life in altre zone di Italia. Presto partirà per la Sardegna per incontrare centenari dell’isola. Sarà un nuovo reportrait che gli permetterà di scoprire come cambia l’anzianità a seconda del contesto e del vissuto. Noi speriamo che il progetto continui anche in altri paesi e se l’ha apprezzato Scianna (autore della prefazione) perché non farlo conoscere a tutto il mondo?
E voi avete più di cent’anni? Se state usando internet ho tanta stima per voi. Se conoscete persone di quell’età contattate Raffaele!!
3 Responses
Iconio Grillo
Raffaele é un gran bella persona oltre a essere un artista più che un fitografo
Stella
Siamo d’accordo su tutto! Artista puro.
raffaele montepaone
grazie infinite…