Still life tradotto letteralmente significa “natura morta” ed è un termine che si riferisce in prima battuta alla pittura ma anche, aspetto che a noi maggiormente interessa, che definisce un genere fotografico specifico: quello in cui i soggetti sono oggetti inanimati.
Accanto agli aspetti che rendono apparentemente semplice questo genere fotografico (il soggetto sta fermo, abbiamo tutto il tempo di impostare la fotocamera, scegliamo noi posa e situazione a tavolino, non dobbiamo cercare una particolare location e volendo possiamo scattare senza uscire di casa) ce ne sono molti altri che la rendono “difficile”: primo fra tutti il tipo di illuminazione. Anche la costruzione del set, nel caso in cui si vogliano realizzare “micromondi” realistici deve essere meticolosa.
Abbiamo dedicato uno dei nostri Raduni Tribali a sperimentare in piccoli gruppi il genere “Still Life” avendo alcuni “paletti” o obiettivi fotografici da realizzare:
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il soggetto principale dovrà essere un manichino in legno. Proprio quello che nel nostro sito compare più volte nella presentazione dei corsi e workshop
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la fotografia dovrà contenere la scritta ReflexTribe, in qualsiasi modo si voglia realizzare. Non è ammesso l’inserimento in post-produzione
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la fotografia da realizzare potrebbe essere utilizzata come base per la realizzazione delle tessere associative ReflexTribe 2017 e quindi dovrebbe avere come tema generico quello della fotografia e dell’attività associativa.
I gruppi che si sono creati, e poi rimescolati nel corso della serata, sono stati tre:
- uno ha deciso di dedicarsi al remake di una celebre fotografia di Steve McCurry che rappresenta alcuni monaci Shaolin appesi in meditazione. La difficoltà dello scatto consiste nella gestione della posizione dei manichini (non sono così flessibili!) e nel rendere l’abbigliamento e soprattutto l’illuminazione il più simile possibile all’originale.
- il secondo gruppo si è cimentato con il soggetto che compare sulla T-shirt ReflexTribe: un fotografo nella savana che punta verso l’infinito, senza accorgersi di avere alle spalle un rinoceronte piuttosto minaccioso. La difficoltà dello scatto sta nell’esaltare con la luce le silouhettes. Il gruppo ha disposizione un tavolo da still-life
- il terzo gruppo, su proposta autonoma dei partecipanti, ha deciso di provare a sperimentare la tecnica del light painting applicata allo still life. I soggetti bui vengono illuminati con un fascio luminoso che intercetta e sottolinea i punti chiave, i tempi di esposizione sono mediamente lunghi e i fasci luminosi sono utilizzati come fossero pennelli.
Backstage
Ecco i gruppi al lavoro:
One Response
La tessera associativa 2017 – Reflextribe
[…] eravamo lasciati a fine 2016 con questo post sullo still life e con la promessa di pubblicare gli esiti definitivi della serata. Nel frattempo il […]